Street Fighter Alpha Saga - Retroperle
Street Fighter indubbiamente è, tra i videogame, una delle saghe più influenti di tutti i tempi. Dopo un seminale primo capitolo classe ’87, Capcom ha sfornato nel 1991 quello che è stato per tanti IL videogioco di quel periodo, l’intramontabile Street Fighter II.
Capolavoro senza tempo, ancora oggi divertente ed esaltante, una vera e propria icona anche al di fuori del campanilismo videoludico. Ma oggi non voglio parlare del glorioso secondo capitolo, bensì di quelli che hanno avuto il gravoso compito di succederlo. Al posto di produrre subito un diretto seguito di Street Fighter II, Capcom decise di creare una sotto saga prequel, sulla scia del successo dell’OAV Street Fighter II: The Animated Movie, uscito nel 1994.
Il nome che venne dato al gioco è Street Fighter Zero, ed esordì il 6 giugno 1995 nelle sale giochi asiatiche, sfruttando la potente scheda CPS-2. Anche se il suffisso Zero farebbe pensare che gli eventi di questo titolo siano antecedenti a quelli del primo capitolo, in verità si collocano tra Street Fighter e Street Fighter II. Quando il gioco approdò in occidente ne venne modificato il nome (tranne che in Sudamerica e in Oceania), con un Alpha al posto dello Zero, e con l'aggiunta di un sottotitolo, Warriors’ Dream.
Il gameplay subì un notevolmente arricchimento rispetto a prima:
· le supermosse, già introdotte in Super Street Fighter II Turbo, sono ora più di una a personaggio, caricabili fino a 3 livelli di potenza. A seconda di quanti tasti si premono è possibile eseguire la Super del livello desiderato
· possibilità di parare i colpi mentre si sta saltando
· possibilità di eseguire mosse durante le animazioni in corso
· introduzione della modalità “Auto”, che facilita il gioco grazie alle parate automatiche e all’esecuzione agevolata delle supermosse
· possibilità di eseguire counter-attack (Alpha-Counter) al costo di un livello della barra del super
· possibilità di riprendersi immediatamente dopo essere stati atterrati, eventualmente rialzandosi o rotolando via
· possibilità di limitare il danno subito da una presa
· possibilità di sfottere l’avversario
Street Fighter Alpha presentava 10 personaggi di base (Ryu, Ken, Chun-Li, Charlie, Rose, Birdie, Sagat, Adon, Sodom e Guy) più 3 segreti (Dan, M. Bison e Akuma), non certo un gran roster, ma per i tempi neanche così scarso, considerando che per la serie si trattava di una ripartenza. Come qualcuno avrà sicuramente notato, alcuni personaggi erano presenti anche in Final Fight, celeberrimo picchiaduro a scorrimento Capcom, sancendo così la coesistenza delle due serie in un unico universo.
La classica partita arcade prevedeva una serie di 8 avversari da affrontare, l’ultimo dei quali dipendeva dal personaggio che si stava utilizzando, per esempio Ryu doveva vedersela con Sagat, mentre la sfida finale per Ken era con Ryu. M. Bison restava comunque il boss finale per circa la metà dei personaggi, Dan e Akuma invece potevano essere incontrati se si rispettavano certe condizioni. Oltre all’Arcade Mode e all’ovvio Versus Battle era presente anche una modalità segreta ispirata all’OAV citato precedentemente, la Dramatic Battle, grazie alla quale due giocatori, impersonando Ryu e Ken, potevano combattere insieme contro un M. Bison controllato dalla cpu.
Dal punto di vista grafico, abbiamo alti e bassi, questi ultimi derivanti sicuramente dallo scarso tempo dato a disposizione dei programmatori per finire il gioco. Da un lato sono presenti sprite disegnati in stile anime molto grandi e ben animati, nonostante il gioco non vanti di un numero di frame elevatissimo, dall’altro lato abbiamo pochi fondali (alcuni infatti sono condivisi da più personaggi) che per di più non brillano certo per quantità di particolari, anzi. Davvero molto buono il sonoro, con musiche azzeccate in puro Capcom-style di quell'era e ottimi effetti sonori e voci.
Street Fighter Alpha è stato chiaramente convertito per diverse console casalinghe. Le prime furono la Playstation e il Saturn, che ottennero delle conversioni quasi perfette, a causa di una risoluzione leggermente diversa e la presenza di inevitabili tempi di caricamento. D’altro canto al pacchetto venne aggiunta l’utile modalità Training e le musiche furono remixate, a mio parere risultando persino migliori.
Nel 1998 uscì anche su PC, basandosi sulla versione Playstation. La versione Playstation emulata fu poi rieditata su PSP e Playstation 3 nel 2008. La versione Arcade emulata invece è giocabile nelle antologie Street Fighter Alpha Anthology, uscita nel 2006 su Playstation 2 (nella quale è stata aggiunta la modalità Survival e ampliata la Dramatic Battle a più personaggi), e Street Fighter 30th Anniversary Collection, uscita nel 2018 per Playstation 4, Xbox One, Nintendo Switch e Steam. Nel 1999 uscì anche una versione per Game Boy Color, molto ridotta per ovvie ragioni, ma a suo modo sorprendente.
Nel 1996 uscì Street Fighter Alpha 2 (Zero 2 in originale), e rappresentò semplicemente tutto quello che il primo Alpha non era riuscito ad essere.
Di seguito le novità:
· il cast passa da 13 a 18 personaggi (le nuove aggiunte sono Dhalsim, Zangief, Gen, Rolento e Sakura, senza contare alcune versioni alternative di vari personaggi del roster)
· ogni combattente ha il proprio stage, i quali sono molto più curati e ricchi di particolari rispetto a prima
· vengono ampliate mosse e animazioni
· le Alpha-Counter diventano 2 per personaggio
· vengono aggiunte le Custom Combo (utilizzando la barra del Super è possibile creare delle devastanti combo personalizzate)
Chiaramente Capcom si è messa sotto per migliorare il precedente gioco sotto ogni aspetto, e penso che con Alpha 2 sia riuscita a sfornare uno dei migliori Street Fighter di sempre. Bilanciato, artisticamente notevole, con un roster variegato e dal gameplay avvincente, che non è invecchiato di una virgola.
Successivamente Capcom fece uscire un update, chiamato Zero 2 Alpha, che aggiunse nuove mosse, bilanciamenti di gameplay, altre versioni alternative di alcuni combattenti e il ritorno della Dramatic Battle
Nel ’96 uscirono le conversioni per Playstation e Saturn, e questa volta, nonostante rimanga un’ottima conversione, quella per la console Sony iniziò a mostrare il fianco a causa del ridotto quantitativo di ram disponibile. Difatti su Playstation mancavano diversi frame di animazione rispetto alla versione CPS-2, anche se devo dire che l’esperienza finale non ne risente poi molto. Però su Saturn, dove i frame mancanti erano veramente solo una piccolissima manciata, la situazione fu decisamente migliore, quasi un arcade perfect. In più la versione Sega vantava anche l’inclusione di una galleria di artwork esclusivi. Permasero i caricamenti (leggermente più veloci su Saturn) e la risoluzione leggermente diversa, sempre a favore della versione Arcade. Anche in questo caso, furono aggiunti Training Mode e colonna sonora remixata con ottimi arrangiamenti.
Sempre nello stesso anno esce a sorpresa la versione Snes, che non aveva ricevuto il primo Alpha. A dispetto del ridimensionamento degli asset grafici e sonori, oltre a fastidiosi tempi di attesa derivanti dal caricamento delle tracce audio, la conversione per Snes restava tutto sommato valida, in grado elargire un’esperienza di gioco più che dignitosa per chi non disponeva ancora delle console a 32bit.
Un anno dopo vide la luce anche la versione PC, basata ancora su quella Playstation, e venne pubblicata la Street Fighter Collection su Playstation e Saturn, la quale conteneva la conversione dell’update Street Fighter Zero 2 Alpha. Rinominato per l’occasione Street Fighter Alpha 2 Gold (Prime in Europa), questa conversione introduceva Cammy come personaggio segreto e l’Akuma Mode (una modalità in cui si affronta subito Shin Akuma, versione potenziata di Akuma). Entrambe le versioni Arcade di Street Fighter Alpha 2 saranno presenti nella Street Fighter Alpha Anthology per Playstation 2, con Cammy, Dramatic Battle e Survival Mode a corredo. Nella recente Street Fighter 30th Anniversary Collection troviamo invece solo la versione Arcade di Street Fighter Alpha 2.
Il terzo capitolo della saga Zero/Alpha arrivò nel 1998.
Vennero apportate parecchie novità al gameplay:
· tre tipi di stili di gioco: A-Ism (tre livelli di Super e tutte le possibilità di gameplay dei precedenti Alpha), X-Ism (un unico Super molto potente, attacco potenziato, difesa peggiorata, impossibilità di eseguire parate aeree e Alpha-Counter), V-Ism (sostituisce le precedenti Custom Combo). A seconda dello stile possono anche cambiare i moveset dei personaggi
· introduzione di una barra della difesa, che si esaurisce parando le mosse dell’avversario. Una volta esaurita il personaggio rimane vulnerabile per un breve lasso di tempo
· esecuzione delle Super non più legate al numero di tasti premuti, ma al tipo di tasto
· vengono aggiunti altri personaggi (Cammy, Honda, Balrog, Vega, R. Mika, Karin, Cody, Juli, Juni)
· moveset ulteriormente ampliati
Stavolta come boss finale per tutti i personaggi c’è una versione uber potenziata di M. Bison, capace di eseguire un devastante Psyco Crusher a tutto schermo. Curiosità: nella versione Arcade non è possibile riprovare la sfida contro M. Bison, nel qual caso infatti verrà visualizzata la bad ending.
Con tutti gli arricchimenti di gameplay introdotti, si era di fronte sicuramente al capitolo più profondo, da questo punto di vista il picco della serie. Rispetto ai precedenti capitoli si poteva osservare anche una certa sferzata artistica, notabile soprattutto nelle immagini di profilo dei personaggi e nelle musiche, che cambiano completamente stile. Sinceramente ho preferito molto di più la colonna dei precedenti giochi, le tracce di Street Fighter Alpha 3 mi sono sembrate in generale decisamente meno memorabili, a parte forse un paio di pezzi. Purtroppo alcuni sfondi risultavano un po’ anonimi, soprattutto se confrontati con quelli di Alpha 2, ma qualche stage veramente bello e spettacolare era ancora presente.
Le conversioni per console non tardarono ad arrivare, e nello stesso anno uscì quella per Playstation. I limiti di ram qui si fecero sentire ancor più che prima, per farci stare tutto Capcom tagliò parecchi frame di animazioni e ricorse a “sotterfugi” come sostituire alcuni elementi bidimensionali con i poligoni. In compenso vennero aggiunti 3 personaggi di base (Dee Jay, Fei Long e T. Hawk) e 3 segreti (Guile, Evil Ryu, e Shin Akuma). Training Mode, Survival Mode e Dramatic Battle (solo con Ryu/Ken o Juli/Juni) ritornarono, ma l’implementazione più succosa fu sicuramente la modalità World Tour, grazie alla quale era possibile girare il mondo col proprio combattente in cerca di sfide, facendolo progredire in varie statistiche. Questa modalità, che sarà presente in ogni versione console, diede veramente un incredibile valore aggiunto al gioco. La versione Playstation, che per il mercato giapponese aveva anche un’integrazione con la PocketStation, verrà ripubblicata nel 2011 si PS Network.
Nel ’99 uscì la versione per Dreamcast, che presentava tutte le feature di quella per Playstation più l’online, e in più aggiunse un nuovo stile di gioco, I-Ism, dall'approccio customizzabile. Essendo il Dreamcast molto più performante, tutte le animazioni dell’Arcade erano presenti, inoltre il gioco girava a una risoluzione doppia con caricamenti velocissimi.
La versione per Saturn (che stranamente uscì dopo quella per Dreamcast, anche se di poco, e solo in Giappone) poteva contare sul pack di espansione della ram per la console 32bit di Sega. Si trattava di una conversione eccezionale, senza utilizzo di poligoni e con tempi di caricamento ridotti, dove i programmatori hanno persino aggiunto nuovi frame di animazione rispetto alla versione Arcade. Inoltre la Dramatic Battle era giocabile con qualsiasi personaggio del roster.
Nel 2001 esordì nelle sale giochi giapponesi Street Fighter Zero 3 Upper, basato non più su CPS-2, bensì su scheda Naomi. In pratica si trattava di una trasposizione Arcade della versione Dreamcast, tant’è che era possibile usare la memory card del Dreamcast per caricare i propri dati.
L’anno successivo il gioco venne “compresso” su Game Boy Advance, dove prese il nome di Street Fighter Alpha 3 Upper. Si aggiunsero altri 3 personaggi (Eagle, Maki e Jun) ma si ridussero gli stage, le musiche, gli effetti sonori, oltre al ridimensionamento di sprite, animazioni e risoluzione. Il gameplay restava comunque molto godibile, nonostante i limiti tecnici.
Nel 2006 toccò alla PSP ricevere la sua conversione, chiamata Street Fighter Alpha 3 Max. Un ultimo personaggio, Ingrid, si unì alla lotta, portando così il roster a ben 39 personaggi in totale. Vennero implementate le modalità Variable Battle (una sorta di Tag Battle) e 100 Kumite (simile al Survival Mode). Forte del supporto nativo ai 16:9, la versione PSP resta sicuramente la più completa di tutte, l’unico neo è rappresentato dalla risoluzione più bassa rispetto alle altre conversioni, che purtroppo grava inevitabilmente sulla qualità dell’immagine.
Come per gli altri capitoli, Street Fighter Alpha 3 in versione Arcade (sia base che Upper) è incluso nella Street Fighter Alpha Anthology per Playstation 2, mentre nella Street Fighter 30th Anniversary Collection è presente solo la prima versione Arcade.
La saga Alpha si concluse col terzo episodio, mentre Street Fighter sarebbe continuato con la nuova saga III (già lanciata tra l’uscita di Street Fighter Alpha 2 e di Alpha 3). Personalmente ho adorato l'era Alpha di Street Fighter. Dopo un primo acerbo capitolo, la saga è maturata col secondo, che per certi versi rimane il mio preferito. Ciò nonostante è innegabile quanto il terzo episodio sia ricco di contenuti di grande qualità. E dunque qual è la versione migliore di ogni capitolo per un appassionato che volesse recuperarli? Direi che per i primi due Alpha la versione migliore rimane l'originale per CPS-2, che offre una migliore risoluzione e zero tempi di caricamento. Le pur ottime versioni per console a 32bit, le quali offrono Training Mode e dei gran bei remix della colonna sonora, rimangono una seconda scelta. Le versioni Game Boy Color di Alpha e Snes di Alpha 2 restano da provare giusto per curiosità. Discorso diverso riguardo a Street Fighter Alpha 3, del quale io consiglierei come prima scelta la versione Saturn, vuoi per la qualità paragonabile all’originale Arcade, vuoi per i tantissimi e corposi extra. Peccato per la conversione PSP, se solo avesse avuto una risoluzione più alta sarebbe stata la versione migliore.
Non c’è bisogno di dirlo, ma lo dico lo stesso: ovviamente è possibile giocare gli Street Fighter Alpha tramite emulatori, dove è possibile ottenere la migliore qualità dell’immagine grazie a un'estrema personalizzazione della stessa. Potete davvero sbizzarrirvi sperimentando le diverse soluzioni, a seconda dei vostri gusti. Volete i pixel nudi e crudi? Volete un filtro CRT? Volete un upscaling più o meno spinto? Volete un diverso screen ratio? Volete emulare perfino i riflessi di luce su una cornice che simula quella delle TV a tubo catodico? Tutto è possibile, anche combinare le diverse opzioni.
E’ per questo che mi viene da dire che il miglior modo di giocare oggi gli Street Fighter Alpha è proprio tramite l’emulazione, in particolare utilizzando Retroach, il famoso frontend che integra tanti emulatori diversi e la selezione di filtri avanzati più completa in circolazione. Vi assicuro che vedere questi giochi upscalati come si deve su un grande schermo dona loro una seconda giovinezza.
E io una partitina ogni tanto non me la faccio mancare, dopotutto sono giochi, in una parola, intramontabili.
Comments