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Moon Studio Radiatron - Pupazzame


E’ passato davvero tanto tempo dall’ultima volta in cui mi sono messo a parlare di pupazzame. Ma in questi giorni, dando un occhio le mie vetrine, mi è rivenuta voglia di condividere qualcosa a proposito di robottoni. C’era un pezzo in particolare che sembrava quasi mi guardasse dicendomi “Aò, svegliati a scrivere qualcosa su di me”. Quel pezzo sarebbe il Radiatron di Moon Studio, ovvero una versione 3rd party di Raiden, gigante della scuderia degli Autorobot/Autobot, un combiner formato da treni.

Raccontiamo brevemente un po’ la storia di questo toy: prima di essere un Transformers, Raiden è stato un elemento dei Diaclone, una linea di giocattoli sempre firmata Takara, precedente ai Transformers. I ben informati sapranno che per creare i Transformers come li conosciamo Hasbro ha voluto agglomerare giocattoli provenienti da diverse linee prodotte da Takara, non correlate tra loro, tra le quali c’erano appunto la linea Diaclone, dalla quale proviene, tra gli altri, anche il tanto amato Devastator. Nella serie animata però Raiden appare molto più tardi di Devastator, precisamente nella serie The Headmasters, ottenendo molto meno screen time del collega, e infatti, a parte gli appassionati di un certo livello, molti manco se lo ricordano.

Io personalmente non sono mai stato un gran fan di Raiden per diversi motivi: prima di tutto, come già detto, si vede pochissimo nella serie, secondo, non si è mai visto il suo giocattolo G1 nei negozi italiani se non erro, terzo, è fatto di treni, mezzi che su di me non hanno mai esercitato molto fascino. Diciamo che non rientrano tra i mezzi che definisco “cool”, cioè, vuoi mettere un caccia bombardiere o un carro armato con un treno merci? In ogni caso Raiden con me ha sempre avuto una pesante carta da giocarsi: è un combiner, e come ho già avuto modo di dire altre volte, io li adoro i combiner. Probabilmente comprerei anche un combiner fatto da camion della spazzatura, quindi perché non di treni? Oltretutto Raiden è uno dei pochi di cui ancora non avevo ancora alcuna versione.

Al momento dell'acquisto, due erano le possibilità davanti a me (G1toy a parte): o buttarmi sul Moon Studio come ho fatto, ho prendermi l’originale Takara MPG, i cui pezzi stanno uscendo in questo periodo. Se non fosse che il Takara dal confronto diretto n esce con le ossa rotte sotto quasi tutti i punti di vista, a mio parere s’intende. Per farla breve, a mio modo di vedere la lista di vantaggi del Takara si riduce a tre punti: in alt-mode i treni rendono davvero molto bene, per chi interessa scala bene con i chug ed è un prodotto con licenza ufficiale. Ma, alla luce di quanto detto poco sopra, in modalità treno non li terrei praticamente mai, mentre del fatto che un prodotto sia detentore o meno di licenza ufficiale, è una questione che proprio non mi interessa: io amo i robot, il loro design, la loro ingegnerizzazione, non bado all’etichetta sulla scatola. Di seguito lo Shouki ufficiale Takara (a sinistra) e la contromparte Moon Shine (a destra):


Quindi se un prodotto non ufficiale mi attira più di quello ufficiale, non ho problemi a prendere il 3rd party snobbando Hasbro-Takara. Radiatron è più grande, meglio ingegnerizzato, più curato e, udite udite, costa di meno, e non di poco, rispetto al Takara. Prendendo come riferimento un noto store internazionale, Showzstore, al momento in cui scrivo il prezzo del capo del team, Shouki, è di105€ per la versione 3rd party e di173€ per l’ufficiale. Facciamo che li troviate tutti intorno ai 150€, parliamo di 900€ di spesa complessiva per un combiner che, nonostante abbia scritto Masterpiece sulla scatola, resta in scala chug. Va beh, poi ovviamente de gustibus, però secondo me è esageratamente troppo. Ecco il prototipo del Takara, considerate che come altezza arriverà sì e no al bacino della versione Moon Studio:


Torniamo a parlare dei vari membri del Radiatron, analizzando pezzo per pezzo.


Moon Shine

Nome ufficiale: Shouki – Nome italiano: Mach

Il leader dei Trainbots, che guarda caso si trasforma nel treno più figo e veloce di tutti, lo Shinkansen serie 0, il famoso treno giapponese superveloce. E’ il modello che più si discosta dall’aspetto G1, soprattutto nella parte inferiore, ma nonostante ciò resta inconfondibilmente Shouki.

In forma robotica è alto circa 21cm, perfettamente in scala con la linea Masterpiece di Takara (cosa invece che non si può dire con i modelli MPG di Takara stessa), ottime platiche, bello pesante e molto stabile nelle pose. Come dotazione abbiamo una pistola, il pettorale del combiner (che può essere montato come scudo) e il gancio per collegare i membri del team quando sono in modalità treno.

La trasformazione, Iron Arm escluso, è forse un pelino più difficoltosa rispetto a quella degli altri membri, ma la fatica viene ricompensata da un'estetica pulita del modello. Si trasforma nella parte alta del torace di Radiatron.


Iron Arm

Nome ufficiale: Kaen – Nome italian: Kaen

Il forzuto del gruppo, resistente alle alte temperature. Credo che sia il pezzo più impressionante del lotto. Si trasforma in una locomotiva JRN Class DE10, e oltre ad essere il componente più massiccio e pesante del gruppo (è “una testa” più alto degli altri), è quello con la trasformazione più strabiliante.

E’ un fottuto origami di plastica, ma in tutte le modalità risulta praticamente perfetto da ogni lato lo si guardi. La corposità non mina comunque la posabilità e la stabilità del modello, che in dotazione, oltre al gancio e alla pistola, ha due grandi cannoni che si uniscono per formare il fucilazzo del combiner. In questa modalità va a formare il busto inferiore, il bacino e le cosce di Radiatron, con una pulizia che definirei ai massimi livelli.


Green Zone

Nome ufficiale: Suiken – Nome italiano: Suiken

Il nome sembra essere quello di uno schema di Sonic per Megadrive. E’ la risorsa tattica del team, un veterano in grado di pensare lucidamente ed elaborare efficaci strategie belliche. Trattasi di una locomotiva 153 Espresso, un treno dall’aspetto “normale”, assomiglia a uno dei nostri treni provinciali, ma con colori un po’ più sgargianti.

Grande su per giù quanto Moon Shine in modalità robot, risulta un po’ più corto come treno, questo perché va a formare una delle braccia del combiner, e per non far sembrare Radiatron un gorillone non poteva essere troppo lungo. La lista degli accessori prevede il gancio, una pistola, una sorta di arma a ventaglio che diventa un’ala di Radiatron, e la mano del combiner, che viene intelligentemente stipata in un vano seminascosto nelle altre modalità. Blocchettoso al punto giusto, ottima qualità come gli altri.


Cool Peak

Nome ufficiale: Seizan – Nome italiano: Seizan

Molto simile al componente precedente, stessa ingegnerizzazione con piccole differenze, in quanto si tratta del braccio destro di Radiatron. Quando si combatte ama gettarsi nella mischia a tutta velocità travolgendo i nemici, uno che prima investe e poi non chiede neanche scusa.

E’ una locomotiva 485-1000 color cappuccino, in forma robotica ha in pratica la faccia di Commander/Optimus Prime, ma col casco nero e senza antenne. Quanto detto a proposito di Green Zone vale anche per lui, sembrano un po’ dei gemelli diversi, con gli stessi accessori in dotazione. Ultima nota: la colorazione cappuccino, la quale inizialmente mi sembrava un po’ blanda, ho iniziato ad apprezzarla sempre di più col tempo.


Ice Land

Nome ufficiale: Yukikaze – Nome italiano: Yukikaze

E’ il fratello di Moon shine, anch’esso uno Shinkansen, ma un modello leggermente diverso, serie 200. Costruito per resistere ai climi rigidi, da il meglio di sé tra ghiaccio e neve. Rispetto ai componenti che formano le braccia di Radiatron, Yukikaze è un po’ più lungo in alt-mode, formando una gamba del combiner.

La qualità anche in questo caso è in linea con quella del resto del gruppo: design rispettosamente G1, materiali densi e resistenti, colori “pieni”, stabilità ottima. Oltre ai consueti pistola e gancio, in dotazione abbiamo anche uno cannone che in modalità combiner si aggancia al fianco della gamba.


Dark Night

Nome ufficiale: Getsuei – Nome italiani: Getsuei

Come il nome suggerisce, la colorazione di questo componente è molto scura, appunto sul blu notte. La sua specialità è proprio il combattimento notturno, in quanto riesce a vedere perfettamente i nemici anche in condizioni di scarsa visibilità. Si trasforma in una locomotiva elettrica EF 65, un “banale” treno passeggeri, per intenderci.

Come Ice Land diventa una gamba del combiner, quindi risulta molto simile l’ingegnerizzazione, come tutto il resto: stesse dotazioni e dimensioni, stessa grande qualità costruttiva, non mi stancherò mai di sottolinearvelo.


Ora invece diamo uno sguardo al gruppo in robot-mode e in alt-mode:


Come potete vedere, l’altezza di tutti i componenti, ad eccezione di Iron Arm, è la circa la stessa, sicuramente un dettaglio che molti apprezzeranno in quanto in teoria i 6 robot dovrebbero avere circa le stesse dimensioni nel cartone animato. Iron Arm/Kaen, a causa del suo ruolo nel combiner, è un po’ più voluminoso, ma questo “sacrificio” servirà a rendere Radiatron perfettamente proporzionato, come vedremo poi.


In modalità treno penso che venga mostrata la maggior criticità del set:

Oltre al fatto che i treni presentano lunghezze differenti, la cosa che più salta all’occhio è che non sembrano sufficientemente lunghi per risultare realistici, Iron Arm a parte. Anche questo è stato sicuramente un compromesso ingegneristico per poter far brillare il team in modalità combiner, e sinceramente io appoggio questa visione, soprattutto in questo caso, dato che dei treni alla fine non me ne frega un granché. I giapponesi, noti amanti dei treni, mi insulterebbero alla grande :D


Passiamo finalmente al tanto agognato combiner. Ecco come si presenta il Radiatron:

Come dicevo, non sono mai stato un fan di Raiden, però porca miseria, quanto è fatto bene questa sua rappresentazione! Esteticamente sembra veramente essere uscito dal cartoon, ha un’imponenza notevole e una stabilità eccellente per essere un robottone di circa 50cm di altezza.

Le giunture in metallo, molto coriacee, garantiscono una grande resistenza alle pose, anche se spaventa un po’ l’articolazione della spalla, dove è presente più plastica. A fronte di qualche test sembra comunque essere una giuntura resistente, il tempo ci dirà l’effettiva longevità di questa soluzione.

Un altro fattore che mi ha esaltato è la quasi assenza di parforming, e quando c’è (mani, ali, pettorale, cannoni) ogni pezzo ha il suo posto in ogni configurazione, un partforming intelligente.

Come anticipato, Radiatron risulta un combiner perfettamente proporzionato, ben dettagliato ma senza esasperazioni, giustamente aggiungerei, essendo un prodotto G1 inspired.

E’ perfetto da affiancare ad altri combiner della stessa scala, come il Bruticus o il Superion della Zeta o il Devastator della Toyworld (che poi dovrebbero essere stati progettati tutti dagli stessi designer, cambia solo il marchio).

A pensare che questo bestione alla fine costa molto meno dell’MPG ufficiale, molto più piccolo e anche meno ingegneristicamente avanzato, mi lascia davvero perplesso. Probabilmente però avrà ragione Takara, almeno lo spero per loro. Giusto per farvi un'idea, i retro delle due versioni a confronto:



Tirando le somme, la promozione per il Radiatron di Moon Studios per me è piena, se siete un fan di questo combiner non dovreste lasciarvelo scappare, se come me non lo siete mai stati, resta comunque un robottone veramente di qualità premium.




Questo è il Raiden Masterpiece che gli appassionati sognavano da tanto tempo, Takara, è proprio il caso di dirlo, ha perso il treno.



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