TFC TOYS Poseidon - Pupazzame
Durante un corso universitario mi era capitato di leggere un libro che mi è rimasto impresso ancora oggi. Si trattava di “Good to Great” di Jim Collins.
Come suggerisce il titolo titolo, il tema del libro era analizzare in che modo e con quali azioni alcune aziende fossero riuscite ad elevarsi dallo status good a quello great.
Una delle aziende prese come esempio era la Gillette, che riuscì a distinguersi in mezzo ad altri competitor e grazie a determinate scelte strategiche diventò (e lo è ancora adesso) leader di mercato.
Se oggi dovessi aggiungere un'altra azienda cha ha fatto il passo nella direzione giusta, restringendo il campo alle compagnie di Transformers 3rd party, io citerei la TFC Toys.
La TFC Toys ha iniziato il suo business nel 2007 producendo accessori, tipicamente armi, per Transformers ufficiali e creando anche qualche character originale, come Battle Rollar, che sarebbe una versione trasformabile in robot del modulo all’interno del rimorchio di Optimus Prime/Commander.
Ma il botto lo fece nel 2011, quando vennero messi in vendita i primi componenti di Hercules, il primo Devastator 3rd party. Grazie al vantaggio competitivo derivato dall’essere il first mover, TFC è riuscita con la sua offerta a colmare una richiesta di mercato radicata tra gli appassionati che non era ancora stata soddisfatta. Anche se oggi Hercules è stato superato da altri omaggi a Devastator più curati sono ogni aspetto, il suo successo ha garantito la promozione di TFC Toys da anonima azienda 3rd party a una delle protagoniste del settore. Ma questo non bastava ancora per renderla “great”.
Come già specificato, Hercules centrò il bersaglio, ma certo il progetto non era esente da difetti. Se da una parte il design, la grandezza e alcune soluzioni ingegneristiche rendevano molto affascinate il modello, su altri punti Hercules mostrava il fianco alle critiche: plastiche, che pur solidissime, dal feeling più giocattoloso che da modellino premium, articolazioni semplificate, porte di congiunzione non ottimali, livello di dettaglio non eccezionale.
I successivi combiner, Uranos (not-Superion) e Ares (not-Predaking), che personalmente ho comunque apprezzato, non hanno proprio corretto interamente il tiro: come qualità di plastiche e livello di dettaglio il miglioramento c’è indubbiamente stato, però a livello di stabilità Uranos e Ares non hanno rappresentato certo il top, soprattutto il secondo, che può risultare ben difficile da posare, anche se con più o meno fatica sono sempre riuscito a fargli assumere tutte le pose che volevo (al contrario delle fregnacce che ho letto in rete).
Il successivo Prometheus (not-Defensor) è stato un deciso passo in avanti in tutti i sensi, soprattutto il merito alla stabilità, il difetto più grande dei lavori precedenti, pur mantenendo ancora la tipologia di connettori adottata fin da Hercules (le famigerate Energon Port).
Con Hades (not-Liokaseir) TFC alza ulteriormente l’asticella per quanto riguarda design, cura dei particolari e imponenza, anche se le ginocchia in modalità combiner risentono ancora della scelta delle Energon Port.
E arriviamo ad oggi. Poseidon (not-Piranacon) è l’ultima fatica in ambito combiner di TFC, anche se nel mentre è già uscito il primo componente del prossimo bestio, il Trinity Force (not-Road Caesar), e diciamolo subito: rappresenta lo step che innalza TFC come compagnia di Tranformers 3rd party da good a great.
Tutti i problemi dei precedenti prodotti sono acqua passata, non c’è niente fuori posto, a partire dal packaging, dallo squisito stile retrò, ai singoli robot in ogni loro configurazione.
Per i meno informati, Poseidon è un “omaggio” liberamente ispirato a Piranacon, combiner che non appare nel cartoon originale G1, bensì nei Comics Marvel del periodo. Per trovarlo in versione animata occorre visionare la successiva serie tutta nipponica Transformers Masterfoce, arrivata anche da noi a inizio anni ’90, ma solo parzialmente (furono doppiate solo 30 delle 42 puntate).
I 6 elementi del team che lo formano sono denominati Seacons, robot ittomorfi dal color scheme molto, ma molto Miami Vice, come potete constatare dal boxset anni '80:
Facciamo un confronto incrociato TFC/anime/modello vintage:
Ironshell
S-p-e-t-t-a-c-o-l-o. Dovete sapere che per un motivo o per l’altro i pezzi centrali dei combiner TFC sono stati spesso considerati come l’anello debole dei vari team. Ironshell invece è semplicemente inattaccabile. Grande, estremamente posabile, articolazioni perfette, design convincente, particolari rifiniti, trasformazione efficace, dotazione ricca. Se siete amanti del personaggio, lo consiglierei anche come uno stand alone. L’alt-mode di Ironshell è una tartaruga corazzata, la più cazzuta mai vista, sprizza cattiveria da ogni squama. Ottima rielaborazione di quanto visto nell’anime e, ci mancherebbe, è un altro mondo rispetto all’originale, seppur dignitosissimo, vecchio giocattolo.
Nome personaggio originale JAP: Turtler
Nome personaggio originale USA: Snaptrap
Nome personaggio ITA: Tortuga
Trasformazione: Tartaruga terrestre
Bigbite
Un pirahna, o forse un celacanto, con le gambette e le braccine. Non è un’invenzione di design da parte di TFC, è il personaggio originale che è stato disegnato così, seguendo le moderne teorie evoluzioniste di Sir Charles Darwin, spiegate in modo encomiabile dal Sig., ops volevo dire Sig.ra Garrison:
Scherzi a parte, immagino che il design originale fu così scelto per facilitare i progettisti degli anni ‘80 nel creare il giocattolo trasformabile. Big Bite è il membro del team dai colori più tenui, sembra essere il meno aggressivo, se non fosse per la dentatura sovradimensionata in alt-mode, che gli regala una bocca terrificante quanto quella di Steven Tyler degli Aerosmith o di Skin degli Skunk Anansie.
Nome personaggio originale JAP: Gulf
Nome personaggio originale USA: Skalor
Nome personaggio ITA: Gulf
Trasformazione: Pirahna… terrestre
Cyberjaw
Per il caro squaletto CJ vale lo stesso discorso fatto per BB, sembra essere un pesce avviato sulla strada dell’evoluzione che però poi ha trovato coda in autostrada per incidente. Amo il suo color pattern, con il verde acqua, il lilla e il rosso corallo, e a livello di robot design è accattivante, anche se magari non il più impressionante.
Nome personaggio originale JAP: Overbite
Nome personaggio originale USA: Overbite
Nome personaggio ITA: Overbite
Trasformazione: Squalo… terrestre
Mentarazor
E’ una manta, ma siccome chiamarlo Mantarazor era troppo da stronzi, meglio Mentarazor. Forse perché la sua colorazione verde-bianca richiama le caramelle alla menta? Comunque penso che TFC abbia fatto il possibile per rendere fica una manta robotica, e le eliche sulle ali sono un tocco di classe.
Nome personaggio originale JAP: Kraken
Nome personaggio originale USA: Seawing
Nome personaggio ITA: Kraken
Trasformazione: Manta Ray
Deathclaw
In pratica Pizzicottina robotica.
Un’aragosta cattiva cattiva che ricorda vagamente Salvador Dalì con quei lunghi baffetti neri. La vedrei benissimo come boss di un gioco della serie Darius, o come nemico di Daikengo. In modalità robot è più bianco del previsto, come se avesse sbagliato lavaggio, ma la testa d’aragosta usata a mo’ di scudo è una figacciata.
Nome personaggio originale JAP: Lobclaw
Nome personaggio originale USA: Nautilator
Nome personaggio ITA: Lobclaw
Trasformazione: Aragosta
Thousandkills
E’ fantastico, e non lo dico perché amo i calamari in ogni salsa, ma perché Thousandkills brilla tra gli altri comunque bellissimi limbs di Poseidon. In alt-mode ha un’espressione da maniaco con quel ghigno malefico, e in robot-mode gli otto tentacoli completamente orientabili che escono dalla schiena lo rendono scenicamente un mattatore.
Nome personaggio originale JAP: Tentakil
Nome personaggio originale USA: Tentakil
Nome personaggio ITA: Tentakil
Trasformazione: Calamaro
Ok, va bene, i componenti presi singolarmente sono super, ma quando andiamo ad assemblare il combiner? In passato proprio in questa modalità TFC aveva abbassato la guardia più di una volta, ma con Poseidon ci assesta un diretto da mandarci a terra per ko tecnico.
Per l’occasione TFC ha implementato una nuova soluzione ingegneristica per la giuntura tra i vari componenti: via le Energon Port, benvenute porte di ultima generazione, che garantiscono una stabilità eccezionale e una posabilità favolosa, e rendono Poseidon uno dei migliori combiner 3rd party sul mercato a livello progettuale.
Ma le frecce al suo arco sono tante: ottimi materiali, imponenti dimensioni (intorno ai 40cm dai piedi alla testa), zero pecche estetiche dalle diverse angolazione, tanti e curati dettagli. Inoltre Poseidon è un combiner che in gergo si definisce Scramble City, ovvero ogni limb può diventare sia braccio che gamba.
Aggiungiamo che Poseidon è l’unico combiner 3rd party dove ogni limb ha non tre, ma addirittura quattro trasformazioni: alt-mode, robot-mode, combiner-mode e weapon-mode. Sì, ogni limb può diventare anche una cazzo di arma. E come mai? Beh, avrete notato che i membri del team sono sei, eppure a differenza di altri combiner formati da sei componenti come Devastator o Liokaiser, quelli di Poseidon non sono tutti della stessa misura: Ironshell forma da solo il torso di Poseidon, essendo più grande degli altri. Quindi bastano lui è quattro limbs per formare il combiner, ma il quinto non resta fuori, diventa una fottuta bocca da fuoco. In questa forma i limb possono anche essere montati su dei piedistalli (formati altri pezzi necessari in modalità combiner, come ad esempio i piedi) per essere usati da altri membri come torrette. Figatissima.
Per non parlare dello fashionissimo spadone rosato di Poseidon, che si ottiene combinando le armi dei singoli robot: non scherzo quando dico che fa concorrenza all’Oppeinhaimer Sword del Feral Rex (l’incredibile omaggio a Predaking di MasterMind Creations, più bello di Celentano in “Segni particolari: bellissimo”).
Come ultima cosa, nella scatola di Thousandkills sono presenti parti aggiuntive che possono essere adoperate, tra le possibili opzioni, per dare un boost in altezza a Poseidon e come pezzi di armatura paraginocchia.
Ci sono motivi validi per non considerare l’acquisto di Poseidon, a parte il prezzo (ricordo, siamo sempre oltre le 600€ per portarsi a casa tutto il lotto)? Il motivo più plausibile è che non vi sia mai piaciuto il personaggio: pesci robotici, colori fashion Miami Vice, zero attaccamento alla serie da cui proviene. Ci sta.
Se vogliamo invece parlare proprio di difetti, l’unico che posso citare è il partforming non perfetto: quando tutti i personaggi sono in alt-mode o in robot-mode, alcuni pezzi non servono, ma è un po’ come non farsi andare bene una modella di Victoria’s Secret per il taglio di capelli.
Insomma, complimenti a TFC per aver intrapreso la strada dell’eccellenza: grazie a Poseidon si meritano una bella pacca sulla spalla e la fiducia (nonché i soldi) dei collezionisti appassionati. Fiducia che sembrano non voler tradire visto che il loro prossimo lavoro, il Trinity Force, sembra non essere da meno.