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Transform Mission Havoc - Pupazzame

  • Xenorik
  • 15 ott 2017
  • Tempo di lettura: 7 min

Menasor, il risultato dell’unione degli Stunticons, è uno dei pochi combiner Transformers che in passato non mi aveva mai detto molto. Oddio, a livello di concept in fondo mi è sempre piaciuto (un camion e quattro macchine che vanno a formare un robot gigante è un’idea semplice, ma banalmente efficace), tuttavia la realizzazione, la messa in pratica mi sempre lasciato un po’ deluso.

Il Menasor del cartoon G1 (da noi Pentacar o Ultrax), seppur un pochino blando e piatto, non era poi così malvagio:

I membri nel team erano un po’ meh:

Il giocattolo invece… era ancora peggio. D’accordo che allora non c’era la tecnologia di oggi per disegnare i modelli tridimensionali, nondimeno rispetto ad altri combiner dello stesso periodo Menasor secondo me era proprio bruttarello:

La boxart (e ricordiamoci che le boxart erano il quid che ti faceva scattare la molla nel tuo cervello di bambino che portava inevitabilmente all'asfissiante cantilena “Me lo compri?”) cercava di rendere più accattivante e meno squadrato il design, ma di fianco ai boxset di Devastator o di Superion quello di Menasor rimaneva per me una terza scelta.

Ma per fortuna di noi collezionisti feticisti dei Transformers e dei robot in generale, da qualche anno a questa parte sono nate delle società che, sbattendosene altamente dei diritti d’autore, sfornano modelli extra-lusso “ispirati” ai nostri beniamini (ma con nomi inventati per l’occasione). E la Hasbro/Takara chiude un occhio sulla faccenda.

E così nel 2013 la Fansproject, una delle società pioniere in questo campo, lancia, a rate, M3 (chiamato anche Intimidator), il primo Menasor 3rd party. Ammiriamolo:

Ma non è di lui che oggi voglio parlare. Il grande successo che hanno avuto i Transformers 3rd party non ha solo portato alla nascita di tante nuove realtà imprenditoriali (dicasi volgarmente ditte), ma anche a diverse versioni di taluni personaggi, particolarmente amati dal pubblico. Anche se a Devastator il primato per il numero di differenti di omaggi non glielo toglierà mai nessuno, in ambito combiner 3rd party anche il nostro Menasor ha ricevuto una sua seconda versione: Havoc, ad opera di Transform Mission.

Prima di proseguire con la recensione, un paio di notizie flash:

  • Per la recente linea Combiner Wars Hasbro/Takara ha rilasciato un nuovo Menasor. C’è qualche problema in tutto ciò? Beh, direi di sì, e in sintesi il problema è che il modello fa veramente c***re

  • Nel videogioco Transformers Devastation del 2015 (A Platinum, faccé er seguito) appare anche il buon vecchio Menasor. In questa su incarnazione si presenta con un design tra il vecchio e il nuovo, questa volta davvero figo.

Transform Mission (TFM) è una compagnia nuova che presenta evidenti legami con un’altra società, la Generation Toys (GT), autrice dello splendido Gravity Builder (omaggio a Devastator). Difatti si mormora che queste due compagnie siano nate dallo scioglimento di una precedente, la Warbotron (WB), la quale a suo tempo aveva prodotto un Bruticus e un Computron 3rd party. I più attenti potranno notare le somiglianze stilistiche tra questi modelli, nonché la scala allineata. Inoltre a livello di packaging Transformission e Generation Toys seguono la stessa identica styleguide, in pratica cambiando solo il logo, e non posso non segnalare quanto questo packaging sia estremamente premium, con bellissime boxart , scritte riflettenti e interno in sciccosissima gommapiuma nera. Havoc si tratta del loro primo lavoro, almeno sotto l’effige TFM. Così come i lavori GT/WB, Havoc non è e non vuole essere una fedele rappresentazione di un combiner G1 riprodotto con le tecnologie attuali, bensì una completa rivisitazione moderna del modello, rispettando tuttavia alcuni stilemi dell’originale.

Il vero punto di partenza è il Menasor apparso nei fumetti IDW, che come potete vedere assomiglia decisamente ad Havoc, o sarebbe meglio dire il contrario:

Come la stragrande maggioranza dei combiner, anche Menasor, e di conseguenza Havoc, è composto da un team di cinque membri. Tutti i componenti di Havoc in mano sembrano essere un po’ leggeri, ma le plastiche risultano essere di ottima qualità, e dal vivo le colorazioni rendono molto più che in foto.

I componenti “periferici” in modalità robot sono alti circa 16-17cm, mentre il robot centrale supera i 20cm. Le trasformazioni presentano il giusto grado di complessità per donare soddisfazione, senza essere tediose. Occorre sempre stare attenti a non essere indelicati, ricordatevi il patrimonio che state maneggiando.

E’ brutto da dire, ma analizziamo membro per membro:

Disorder: una Ferrari 599 GTO nera fumè con cattivissimi vetri rossi. Colpisce la colorazione della carrozzeria, davvero molto d’effetto. Una volta trasformato il robot, Disorder ha un’espressione da psicotico, ma disciplinato. Curioso il design molto tondeggiante delle braccia, elemento atipico per un Transformers. E’ la gamba sinistra di Havoc.

Nome personaggio ufficiale: Wildrider

Nome personaggio ita: Squalo

Modello veicolo G1: Ferrari 308 GTB

Carnage: una Lamborghini Sesto Elemento, macchina ficherrima, color perla con dettagli blu e un tocco di rosso. Come robot Carnage si presenta con un particolare design dei piedi, a mo’ di zoccolo di cavallo. Da notare i piccoli cannoni sotto il braccio e il ghigno da infame sadico stronzo e pazzerellone. Occhio all’articolazione delle spalle, può essere un po’ dura da ruotare, ma state attenti a non esagerare con la pressione. E’ la gamba destra di Havoc.

Nome personaggio ufficiale: Breakdown

Nome personaggio ita: Caimano

Modello veicolo G1: Lamborghini Countach

Revolt: il mio preferito tra gli “arti”, è una Tyrrell P34, un prototipo usato in Formula 1 negli anni ’70. Ciò che mi ha colpito di Revolt è l’incredibile trasformazione: il modo in cui si muovono e posizionano i vari compenti del telaio, tra cui le grandi ruote, rappresenta un lavoro ingegneristico sublime a livello di progettazione. L’espressione da “Io sono più veloce di te, gné!” fa il resto. E’ il braccio destro di Havoc.

Nome personaggio ufficiale: Drag Strip

Nome personaggio ita: Iguana

Modello veicolo G1: Tyrrell P34

Over Turn: una Porsche 918 Spyder rosso carminio, una delle macchine più veloci prodotte dalla casa di Stoccarda. Un po’ più ostico da trasformare rispetto agli altri, Over Turn ha un po’ quell’aria tenebrosa da “Se ti muovi sei un robot morto”. Forse è l’elemento che brilla di meno per design non presentando peculiarità, ma possiamo definirlo omogeneamente bello. E’ il braccio sinistro di Havoc

Nome personaggio ufficiale: Dead End

Nome personaggio ita: Cobra

Modello veicolo G1: Porsche 928

Power Train: un camion, il modello dovrebbe essere il Kenworth K100E Aerodyne, che sembra un Commander (scusate, ma io continuerò per tutta la vita a chiamare così Optimus Prime) cattivo. In breve: è semplicemente stupendo, è il pezzo che rende questo set una chicca assoluta per i collezionisti. Già come camion fa la sua figura, e trasformandosi una parte diventa il robot, l’altra una mini postazione/stand da battaglia corredata di torrette armate. L’aspetto di Power Train riesce a restituire quell’aura di fierezza e spietatezza tipica del personaggio. Ottima la trasformazione degli arti inferiori, che coniugano perfettamente il design degli anni ’80 con la modernità. Non c’è bisogno di dirlo, ma è il torso di Havoc.

Nome personaggio ufficiale: Motormaster

Nome personaggio ita: Barracuda

Modello veicolo G1: Kenworth K100E Aerodyne

La posabilità dei modelli è molto buona, e ogni robot è dotato di armi che in modalità veicolo vengono inglobate, così che nessun pezzo rimanga sparso. Segnalo tuttavia che una delle armi di Power Train, lo scudo, è un po’ pesante per tenerlo in certe pose, ma niente di troppo fastidioso.

Se già presi singolarmente i membri di questo team Stunticons 3rd Party convincono, in modalità combiner letteralmente spaccano:

La soluzione ingegneristica, ma anche artistica, scelta da TFM ricalca da un certo punto di vista quella che già a suo tempo fece Fansproject: le parti del rimorchio del pezzo centrale si trasformano e si collegano allo stesso per formare la parte portante degli arti inferiori, ai quali vanno ad agganciarsi le macchine.

La differenza sta negli arti superiori: le braccia di Havoc sono composte sia da veicoli che da pezzi del rimorchio (le sopracitate torrette), invece quelle di M3 erano interamente composte dai soli mezzi. Anche in questa configurazione ogni singolo pezzo ha il suo posto, niente rimane escluso.

Il risultato è un cattivo, imponente, minaccioso, ma anche elegante, combiner ottimamente proporzionato, corredato di spada bastarda e fucilazzo (formato dall’unione delle armi del team).

I dettagli, l’armonia delle forme e il design generale lo rendono un vero e proprio transformers-porn. Anche il retro del modello risulta molto curato, senza inestetici spazi vuoti o particolari fuori posto. Il modello è completamente in plastica, ma non pensiate che la mancanza di metallo equivalga a un male: prima di tutto, data la grandezza del modello (circa 40cm di altezza), l’utilizzo del metallo avrebbe facilmente compromesso la sostenibilità del peso; in secondo luogo la qualità dei materiali utilizzati non vi farà venire la mancanza del metallo verniciato.

Altre feature che faranno felici i fan sono la presenza di una seconda faccia dall'espressione decisamente poco amichevole e la possibilità di illuminare gli occhi per rendere il modello ancora più minaccioso:

La “giocabilità” e la distribuzione dei pesi è buona, anche se occorre maneggiarlo con cura, soprattutto per quanto riguarda le articolazioni delle caviglie, che rappresentano il punto debole del modello. Infatti Havoc spesso tende a avere un baricentro spostato in avanti quando gli si fanno assumere determinate pose e, per via di come sono progettate, le caviglie (alla fine sono quattro i peg che devono reggere tutto il peso) possono talvolta soffrire e creare instabilità.

Sempre in merito agli arti inferiori, segnalo che per incastrare bene sul telaio Carnage e Disorder può essere necessaria un po’ di pressione, diciamo che occorre un mix tra precisione e decisione, state accorti. Per migliorare la situazione, nella scatola di Over Turn sono stati inclusi dei pezzi sostitutivi proprio per agevolare l’agganciamento delle macchine allo scheletro della gamba.

Visto che un’immagine vale più di mille parole, guardiamoci una carrellata di foto del team Havoc:

Superfluo precisare, ma facciamolo lo stesso, la natura di Havoc: è un oggetto per collezionisti di Transformers all’ultimo stadio, il cui costo complessivo può tranquillamente superare i 600€. Niente di nuovo per chi già colleziona combiner 3rd party, ma è giusto avvisare i neofiti. Vale il prezzo che costa? Da appassionato posso dire di sì, perché considerando qualità, dimensioni e complessità, siamo davanti a un prodotto top di gamma, poi sta a voi decidere se è giusto o sbagliato spendere tutti quei soldi per un modellino.

Comunque la risposta è sì, è giusto.

Bonus stage:

  • Per gli integralisti del cartoon G1, la compagnia X-Transbots sta producendo i Berserkars, fedelissima riproduzione degli Stunticons anni ’80. Il bestio si chiamerà Monolith, e sembra essere niente male.

  • Anche DX9 sta facendo i suoi Stunticons G1, anche se per ora è visibile solo il rendering del not-Breakdown (nome in codice: Montana). Il combiner si chiamerà Atilla, da affiancare rigorosamente a un’action figure di Jean-Claude Van Damme.

  • Nelle scatole dei componenti di Havoc troverete dei pezzi con i quali si potrà costruire un piccolo Commander translucido. Una chicca.

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