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Diving - Bit Music Generation


Ah, Waterworld, il famoso lungometraggio che stroncò la carriera di Kevin Costner… beh io andai a vederlo al cinema. Non di mia iniziativa, ma di quella del liceo che frequentavo.

Non ho idea di come sia la situazione attuale nelle scuole superiori, ma ai miei tempi durante San Firmino i primini venivano brutalizzati. Mi ricordo ancora mio fratello più grande quando tornò a casa l’11 ottobre dell’anno della sua prima liceo, e non mi impressionò tanto il fatto che non avesse più centimetro di pelle libero da colore o che il suo zaino fosse praticamente da buttare, no, furono gli occhiali tatuati sul suo viso con l’Uniposca argento il particolare che catturò di più la mia attenzione. Il bello è che, una volta che fosse arrivato il mio turno, io speravo di finire come lui, e non come quel paio di primini che furono crocifissi ai pali dell’ingresso della scuola, almeno stando ai racconti di mio fratello (che poi scoprì essere storia vera). Ma durante gli anni di distanza che mi separavano della mia prima liceo, i genitori probabilmente avevano iniziato a lamentarsi, per non dire rompersi le gonadi, di abiti, zaini e figli violati, così proprio l’anno in cui io iniziai le superiori ci fu la svolta: all’11 ottobre tutti gli alunni delle classi prime furono portati al cinema, al fine di evitare il consueto linciaggio.

Alla mia classe tocco Waterworld, uno dei flop più clamorosi della storia del cinema, ma perché? In fondo era un film d’azione e d’avventura della minchia come tanti altri. Ma con il piccolo particolare di essere stato uno dei film più costosi della storia. Però quando hai 13/14 anni Waterworld non è neanche poi così male… parliamo chiaro, è un film del menga, ma rispetto a roba come l'indecorosa pellicola su Street Fighter Waterworld sembrava un buon film. Ricordo il commento della mia professoressa di lettere all’uscita del cinema “Troppo violento…” e noi, cresciuti con Ken in guerriero, film horror-splatter e musica metal ce la ridevamo.

Comunque come tante alte grandi produzioni, Waterworld ebbe il suo videogame dedicato, che uscì su vari sistemi, persino sul Vitual Boy. E non dimentichiamo il mitico coin-up con il quale giocava Milhouse nei Simpsons.

La versione più famosa probabilmente è quella per Supernintendo, programmata dalla Ocean, nome che dovrebbe suscitare parecchia nostalgia in chi è stato videogiocatore nel periodo 8/16 bit.

Spesso la Ocean non faceva grandi videogames, e infatti anche Waterworld per Snes non era certo una meraviglia. Nei giochi Ocean c’era però un elemento che spesso svettava, parlo del comparto audio. Le musiche erano ipnotizzanti, ammalianti, ti mandavano in botta, erano semplicemente troppo belle.

Dean Evans è il musicista che si occupò dell’OST di Waterworld, io ci incappai per caso un po’ di tempo fa, mentre stavo ascoltando altri brani provenienti dall’era 16bit. Avete presente quando inizi a sentire un pezzo partendo dal pregiudizio “Tze, sentiamo sta robaccia” e poi durante l’ascolto si dilatano le pupille perché capisci che ti sta piacendo? E’ stato un po’ così quando ho sentito per la prima volta questo pezzo, chiamato Diving. Non scherzo se dico che si tratta di uno dei brani da stage acquatico più belli che io abbia mai ascoltato.

Grazie Waterworld, hai fatto flop al botteghino, ma mi hai fatto scoprire questa perla in fondo al mare di Youtube.

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