Double Dragon Neon - Giochi in apparenza di merda
- Xenorik
- 21 ago 2017
- Tempo di lettura: 4 min

Tanti anni fa, quando ero ancora un bambino, sceglievo i giochi da comprare basandomi sulla copertina, sulle immagini sul retro e su quanto fosse figo il titolo. Insomma, andavo a naso e devo dire che non mi ha quasi mai tradito. Poi sono arrivate le riviste, e per circa 10-15 anni sono andato avanti basandomi su quelle, e anche in questo caso devo dire che di brutte sorprese ne ho avute pochissime. Da quando il tutto si è spostato sul web la discrepanza tra il mio parere e quello dei vari recensori si è decisamente allargata, tanto che ormai non do più molto peso a quello che leggo sui siti specializzati. Sono tornato parzialmente ad andare a naso. E meno male. Perché altrimenti mi sarei perso alcune che per me si sono rivelate delle piccole perle. Una di queste è Double Dragon Neon.

Conosco la serie Double Dragon in pratica da quando è nata, il primo capitolo fu uno dei primi coin up al quale giocai e che contribuì a far nascere in me la passione per i videogames che ancora oggi brucia forte. Dopo un ingiustamente mai ricordato da nessuno Super Double Dragon per Snes, non ho più toccato la serie, a parte qualche sporadica partita a uno spin-off à la Street Fighter per Neo Geo. Quando uscì DD Neon ho letto recensioni che lo classificavano tra il decente e la schifezza più assoluta, con qualche mosca bianca che lo elogiava. Guardando qualche video di gameplay il mio naso ha iniziato a stuzzicarmi, così ho deciso di buttarmi.

DD Neon, come i suoi illustri predecessori, è un picchiaduro a scorrimento nel senso più classico: si affrontano diversi stage dove con i nostri beniamini bisogna picchiare qualsiasi cosa si muova per proseguire, con immancabili boss di fine livello. L’incipit è il medesimo del primo DD: Marion, l’oggetto del desiderio dei protagonisti Billy e Jimmy, viene rapita da una gang di quartiere e noi dovremo salvarla.

Però i veterani di DD noteranno subito qualcosa di diverso in questo Neon: il mood. Laddove i vecchi DD si prendevano, per così dire, sul serio, Neon prende la strada dell’ironia a tutto spiano. E’ un’ironia nostalgica che si prende un po’ in giro dei mitologici eighties, ma che al contempo li ricorda con affetto. Immaginatevi il vostro amico d’infanzia più cazzone della classe, col quale vi siete fatti grasse risate, immaginatevi di rivederlo una sera e rivangare i vecchi tempi. Questo è DD Neon, un nuovo capitolo della serie, ma kungfurizzato, con nemici ultra grotteschi, boss inverosimili, stage fuori di testa e tanti, tanti elementi parodistici overthetop. Per farvi un esempio, per riportare in vita un compagno caduto occorre tirare indietro una musicassetta con la matita, chicche dei tempi che furono.

Ma questa è solo la punta dell’iceberg, non si può non citare l’ottima OST di Jake Kaufman, che spaziando tra hard rock, elettro pop e remix di pezzi storici della serie, risulta essere più anni ’80 degli anni ’80. La veste grafica propone modelli e scenari 3D mischiati con elementi bidimensionali. Niente di sbalorditivo, ma semplice e funzionale, ed è inutile sottolineare che il design è decisamente e giustamente sopra le righe.

In ogni caso dietro a questa facciata umoristica si nasconde una giocabilità che per il genere potremo definire addirittura sorprendente. Sì, perché un combat system così ben congeniato, profondo e appagante in un beat’em up a scorrimento l’ho trovato raramente. Pugni e calci concatenabili a piacimento per formare combo personalizzate, due tipi di calci volanti, prese, corsa con spallata o scivolata, colpi a terra, schivata con o senza rollata, utilizzo di svariate armi, 10 tipi di mosse speciali potenziabili, 10 tipi di stili di combattimento anch’essi potenziabili. In più giocando in coop è possibile letteralmente darsi il cinque per ottenere effetti come l’utilissima spartizione degli HP o il potenziamento temporaneo dell’attacco.

I nemici sono ovviamente un mix di vecchie conoscenze e di new entry, e i boss, come già detto, riescono ad essere così trash e WTF da risultare mitici. Il ritmo di gioco non è velocissimo, ma sinceramente l’ho trovato un pregio. Infatti in altri esponenti del genere, magari pure bellissimi, mi sono a volte trovato in situazioni in cui in pratica non ci si capiva niente, tra mille sprite, esplosioni, e mosse speciali. In DD Neon questo non accade, neanche giocando con un amico, e questo suo non essere mai un semplice button smasher è un grande punto di forza.

Nonostante sia più longevo dei suoi predecessori, anche DD Neon è completabile in poco tempo, ma con un gioco di questo genere è quasi fisiologico farsi più run, soprattutto in coop. Ultima ciliegina sulla torta: i titoli di coda di di DD Neon sono tra i più belli mai visti in un gioco.

Non posso che consigliare DD Neon a tutti i nostalgici dell’epoca d’oro dei picchiaduro a scorrimento, soprattutto quando lo trovate in saldo, al prezzo di un panino. Chi invece non apprezza il genere, beh, lo lasci dov’è, non è fatto per voi.
